Thursday, October 5, 2023

Dürr vuole la fine dei pagamenti statali ai soccorritori in mare

MONDO Dürr vuole la fine dei pagamenti statali ai soccorritori in mare 15 ore La Confederazione non dovrebbe sostenere i soccorritori marittimi privati, chiede il capogruppo parlamentare PLR ​​Christian Dürr. Il “perfido sistema” deve essere rotto. Dürr ha inoltre invitato i Länder a non erogare più le prestazioni sociali in contanti ai richiedenti l'asilo. Il capogruppo parlamentare PLR ​​Christian Dürr critica i pagamenti annuali della Confederazione ai soccorritori marittimi privati. "L'obiettivo deve essere quello di sostenere le organizzazioni non private", ha detto Dürr mercoledì nel programma di RTL e ntv " Frühstart ". In caso di emergenza, l’Unione europea deve farlo. "E questo perfido sistema deve essere spezzato", ha aggiunto il politico della FDP. Questo è associato a molta sofferenza. La gente pagava per finire potenzialmente in pericolo in mare, dice Dürr. “Questo non deve avere futuro.” L'Italia ha criticato aspramente il finanziamento delle navi umanitarie battenti bandiera tedesca. Alla fine di settembre il primo ministro Giorgia Meloni aveva affermato che anche i paesi sotto la cui bandiera viaggiavano tali navi avrebbero dovuto accogliere i profughi salvati. Dürr ha inoltre invitato i Länder a non erogare più le prestazioni sociali in contanti ai richiedenti l'asilo. La situazione dovrà essere modificata entro la prossima conferenza del primo ministro con il cancelliere Olaf Scholz (SPD), al più tardi il 6 novembre, ha detto. “Il mio ultimatum è: 6 novembre. è la scadenza. A quel punto tutti i 16 parlamentari dovranno dire che non vogliamo più pagamenti in contanti perché rappresentano un fattore di attrazione”. Già da settimane la FDP aveva suggerito di passare al sistema delle carte di pagamento perché i richiedenti l'asilo talvolta mandavano una parte del denaro a casa, spiega Dürr. Tuttavia, non è previsto per questo. “Ecco perché questi pagamenti in contanti devono finalmente cessare”. Dürr ritiene che valga la pena considerare i controlli stazionari delle frontiere con Polonia e Repubblica Ceca, favoriti dall'Unione: "Sono aperto a questo". Da diversi anni esistono controlli fissi alle frontiere con l’Austria e lo stesso potrebbe essere fatto con Polonia e Repubblica ceca. Per il politico della FDP si tratta però di una misura temporanea, “perché non vogliamo alzare nuovamente le frontiere interne europee a causa della situazione migratoria”.