Wednesday, November 1, 2023
Italia: la Meloni si innamora di una finta chiamata dalla Russia
SZ.de
Italia: la Meloni si innamora di una finta chiamata dalla Russia
8 ore
Invece di parlare con il Presidente dell'Unione Africana, il Primo Ministro italiano ha parlato con i comici della macchina di propaganda di Putin. Ora i media russi si fanno beffe delle sue dichiarazioni sulla guerra e sull’immigrazione.
La Meloni si innamora di una finta chiamata dalla Russia
Il primo ministro italiano Giorgia Meloni si è innamorato di una telefonata che affermava di essere Azali Assoumani, presidente dell'Unione africana (UA) e anche capo di Stato delle Comore. Lo ha confermato mercoledì il suo ufficio a Roma. In realtà, dietro a tutto ciò c'erano il duo russo Vowan e Lexus, i cui veri nomi sono Vladimir Kuznetsov e Alexei Stolyarov. I due russi avevano preso in giro anche l'ex cancelliere Angela Merkel (CDU) dopo la fine del suo mandato.
L'ufficio della Meloni ha confermato che tale telefonata è avvenuta il 18 settembre prima dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York. Il governo italiano non ha commentato il contenuto. Tuttavia alcuni estratti sono stati pubblicati in Russia, ad esempio dall'agenzia di stampa Ria Novosti.
Secondo queste informazioni, il leader del partito nazionalista di destra Fratelli d'Italia ha affermato che c'è "grande stanchezza da tutte le parti" riguardo alla guerra di aggressione russa contro l'Ucraina. La frase è riprodotta come una citazione: "Si avvicina il momento in cui tutti capiranno che abbiamo bisogno di una via d'uscita". Anche lei ha “qualche idea” a riguardo, ma vuole aspettare il momento giusto. Secondo le informazioni russe, la conversazione riguardava anche il tema della migrazione.
La Meloni avrebbe affermato: "Per molto tempo l'Europa ha creduto di poter risolvere il problema limitandolo all'Italia. Il problema è che agli altri non interessa". La Meloni arrivò al governo un anno fa con la promessa di mettere sotto controllo l’immigrazione irregolare. Infatti, è probabile che quest’anno arrivino in Italia attraverso il Mediterraneo più rifugiati che mai in mare.
Anche l'ex sindaco di Berlino Franziska Giffey (SPD), l'ex ministro della Difesa britannico Ben Wallace e il direttore dell'Opera di Stato bavarese hanno attirato l'attenzione del duo russo. Durante la conversazione con la Merkel, uno dei due si è spacciato per l'ex presidente ucraino Petro Poroshenko. In Russia, le sue azioni da troll sono state spesso celebrate dai media e dai commentatori filo-Cremlino.